lunedì, agosto 13, 2007

Siamo Tutti santi!


Sabato 11 Agosto il quotidiano La Stampa ha pubblicato un intervista a Vittorio Messori, il Messia dei giornalisti dello schieramento cattoconservatore, nonché fiore all’occhiello della pubblicistica vaticana più ferocemente oltranzista su temi scottanti quali pacs, aborto ecc.
Il contenuto di tale intervista è a dir poco scandaloso, infagottato com’è di pregiudizi e stereotipi made in Vatican portati però all’estremo dell’autoassoluzione rispetto alla pedofilia in tonaca. Insomma, la solita intervista-rigetto di un intellettuale cattolico al capolinea, i cui conati, nonostante la stagionatura e la derivata muffa intellettuale, non cessano di riversarsi sulle pagine dei quotidiani nazionali che fungono da sgabello della casta clericoltranzista e del codazzo di politici baciapile, Mele e Sircana in prima fila.

Analizziamo, dunque, le profondità del dotto vaticanista.

Il nostro pennivendolo esordisce con una frase shock, di quelle da incorniciare a futura memoria dello sfascio intellettuale di questo paese di paraculi.

“Un uomo di Chiesa fa del bene e talvolta cade in tentazione? E allora? Se fosse così per don Pierino Gelmini, se ogni tanto avesse toccato qualche ragazzo ma di questi ragazzi ne avesse salvati migliaia, e allora?

E allora lo dico io, caro divulgatore della buona novella degli impuniti e degli sciacalli!

Primo. Vittorio da Sassuolo crede che la fede sia una patente a punti: un punto di qua facendo elemosina, un punto di là salvando qualche drogato dall’autodistruzione… e allora si acquisisce un “bonus” per fare pedofilia…. Poco importa poi se l’immagine pubblica del salvatore di turno, come don Gelmini, sia leggermente discostante da quella privata… l’importante è il perbenismo pubblico, l’acclamazione delle masse e la copertura mediatica. Ora, mi chiedo – anzi non me lo chiedo proprio, perché Messori non è uno sprovveduto - se Messori da Sassuolo è al corrente delle intrepide imprese dell’arcangelo Gelmini. La sua agiografia è ricca di colpi di scena degna di un vip, di persecuzioni da parte della magistratura, di calunnie e provocazioni… un vero precursore del nano di Arcore in salsa clericale… che accoppiata da riflettori! Per la cronaca agiografica: pluripregiudicato (arrestato tre volte, la prima per bancarotta fraudolenta, la seconda estradato in Italia dal Vietnam del Sud, per aver frodato la vedova del presidente Diem, la terza per corruzione), arcifamoso per le sue innocue “tentazioni” (tanto innocue che il direttore del carcere dove scontò la pena di quattro anni spesso lo teneva in isolamento per non correre il rischio che mettesse le mani addosso agli altri detenuti), nababbo da mille e una notte (negli anni settanta girava a Roma con una Jaguar ed era proprietario di varie aziende in America Latina). Un vero santo ante litteram!

Secondo. Probabilmente Messori non è in pieno possesso delle sue facoltà mentali (il Vaticano dovrebbe commissionare una perizia psichiatrica), se sostiene impudentemente che le molestie subite da qualche drogatello valgono tutte le vite che il Gelmini ha salvato in questi anni. Di più: che male ci sarebbe a molestare sessualmente dei ragazzi già di per sé disagiati e psicologicamente labili? Un bel niente! Dovremmo baciarci i gomiti per il bene che don Gelmini ha fatto alla società e non sputare sentenze radical-scic solo perché il redentore dei drogati si dà a qualche peccatuccio. In fondo

“Queste storie sono il riconoscimento della debolezza umana che fa parte della grandezza del Vangelo. Gesù dice di non essere venuto per i sani, ma per i peccatori”.

Peccato che Messori, che si crede un grande divulgatore del Vangelo, misconosca quei testi che condannano il peccato di pedofilia, anteponendolo addirittura all’omicidio.
Ecco il passo: “Chi scandalizzerà uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una macina d’asino e lo si getti al mare” (Mt. 9,42). Capito, Vittorio? Per i criminali che fanno del male ai piccoli, agli indifesi, come i drogati di don Gelmini, Gesù auspica il suicidio, o il taglio della mano, giusto per rimanere in tema di “tocchi proibiti”. E poi, piantala di strumentalizzare il Vangelo secondo i tuoi beceri standard morali! E’ vero che Gesù è venuto per i malati, ma è altrettanto vero che ha condannato il peccato contro la persona. Quando incontrava i peccatori, non li condannava ma li invitava a pentirsi e a non peccare più! La fede non è una raccolta a premi, è una adesione radicale al Vangelo, per questo diventa ancora più odiosa l’ipocrisia con la quale i farisei di oggi pontificano sulla condotta morale di altri inventando ad hoc nuovi peccati (come quello di omosessualità) e poi nel privato si danno agli eccessi e alle “devianze”.

Terzo: come si permette il Messori di equiparare pedofilia e omosessualità, caratterizzando entrambe come devianze sessuali? Non conosce forse la differenza sostanziale tra abuso e consenso? L’omosessualità è una relazione fra due individui (anche non maggiorenni) consenzienti. La pedofilia è invece una violenza di un individuo su un altro individuo non consenziente. Suvvia, vogliamo uscire dall’era neanderthaliana, una volta per tutte?

“E’ il realismo della Chiesa: c’è chi non si sa fermare davanti agli spaghetti all’amatriciana, chi non sa esimersi dal fare il puttaniere e chi, senza averlo cercato, ha pulsioni omosessuali. E poi su quali basi la giustizia umana santifica l’omosessualità e demonizza la pedofilia?”

Sulla base del concetto di bene e di male, a cui Messori sfugge del tutto, lui che è il giustiziere “divino” dei peccatori comuni, e il redentore dei pedofili che fanno anche del bene. Espongo meglio il concetto. Se io mangio una piattone di spaghetti all’amatriciana o una vaschetta di gelato non faccio del male a nessuno, tranne, forse, a me stessa, poiché il cibo ingurgitato è ricco di grassi e di zuccheri che non fanno proprio bene al mio organismo. Prendiamo il caso Mele e la sua notte di follia: il fatto che Mele abbia passato una notte con due squillo, all’insaputa della famiglia, non dovrebbe essere motivo di scandalo per l’opinione pubblica, (in quanro fatto che rientra nella vita privata del parlamentare), ma il fatto che abbia passato della droga alle ragazze e che poi abbia omesso di soccorrere una delle due, questo invece rientra nel concetto di male, perché con quel gesto sconsiderato Mele ha messo in pericolo la vita di una persona. Chiunque può avere una sua personale visione del peccato, e considerare così l’omosessualità e la frequentazione di prostitute un atto peccaminoso, ma deve scindere il concetto di peccato dal quello di Male. Se le accuse contro don Gelmini si dimostrassero fondate, egli non avrebbe solo commesso un peccato in senso cristiano, ma avrebbe fatto del male a delle persone, pertanto dovrebbe essere perseguito dalla giustizia umana. Mi sembra un concetto talmente elementare da assimilare, che solo Vittorio Messori non ci riesce, a dimostrazione della sua povertà intellettuale, oltre che della sua malafede come cristiano.

Il nostro continua: “la Chiesa ha sempre saputo che seminari e monasteri attirano gli omosessuali. Prima era molto attenta a porre barriere all’ingresso e a sorvegliare la formazione. Chi dimostrava tendenze gay veniva messo fuori. Poi il no alla discriminazione ha permesso l’ingresso in forze degli omosessuali e ora la Chiesa paga quell’imprudenza”.

Avete letto bene? Gli omosessuali sono alla radice delle preto-pedofilia. Come no! Messori non sa, o fa finta di non sapere che alla base dell’ingresso nei seminari di ragazzi non moralmente irreprensibili c’è il calo delle vocazioni, perciò si è reso necessario colmare i posti vacanti anche con uomini con turbe psichiche. Come il corpo dei Marines, anche la Chiesa non va tanto per il sottile in tema di adepti.
Come dire: “meglio una parrocchia con un prete pedofilo che una senza pastore”. Ma l’omosessualità non centra nulla! Omosessuale non è sinonimo di pedofilo. Visto che il problema effettivo sono le tentazioni, la “sessualità disordinata”, perché non precludere l’ingresso nei seminari anche a coloro che mostrano tendenze eterosessuali? Il pedofilo abusa anche di bambine e ragazzine. Oppure, perché non effettuare la castrazione preventiva? O ancora meglio: perché non concedere ai candidati preti una normale vita sessuale, e a quelli che persistono nelle turbe sessuali la scomunica e la denuncia giudiziaria… ma perché Messori non viene espulso dall’albo dei giornalisti per le nefandezze che dice, dimostrando di non capire un emerita mazza di psicologia e sociologia e, cosa ben più grave, come cristiano è carente del dono della misericordia? Perché non incomincia a drogarsi, e a farsi ospitare dalla comunità di don Gelmini, così può ricevere le attenzioni caritatevoli del don e insieme sperimentare la santità, dato che, come lui sostiene, la santità è assolutamente compatibile con una vita sessualmente disordinata”?

6 commenti:

Gnostica ha detto...

per chi volesse approfondire la vita spericolata di don Gelmini, rimando a un link molto interessante

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=7097&highlight=gelmini

Monica C'è ha detto...

complimenti, vedo che su Messori siamo in parecchi a pensarla così, peccato che a noi non ci intervisti nessuno!

ti segnalo il mio post sull'argomento http://kondiaw.blogspot.com/2007/08/ma-questa-non-apologia-di-reato.html,
mi farebbe picere se lasciassi un tuo commento o anche la segnlazione a questo tuo post

Anonimo ha detto...

Messori è recidivo: ai tempi di tangentopoli criticava la marea moralistca e indignata. Si capisce: era sputtanata la democrazia cristiana...

Anonimo ha detto...

ma che te ridi a messò?? te sei rembecillito proprio!

Gnostica ha detto...

Ride perché crede di farla franca... con Dio.

Anonimo ha detto...

Messori figliodandrocchia!

Gesù disse, "Se coloro che vi guidano vi diranno: "Ecco, il Regno è nei cieli", allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno: "E nei mari", allora i pesci vi precederanno. Il Regno, invece, è dentro di voi e fuori di voi. Vangelo di Tommaso, Loghion 3